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Progetto Piazzetta Sottsass
Progetto Piazzetta Sottsass
Comitato spontaneo
Progetto Piazzetta Sottsass
Villaggio Operaio - Iglesias
I progettisti
Ettore Sottsass sr.
Ettore Sottsass jr.
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Ettore Sottsass sr. - (Nave San Rocco 1892 - Torino 1953). Per esigenze di studio soggiorna a Innsbruck, tra il 1909 e il 1912 e a Vienna, dal 1912 al 1914. Nel 1920 si stabilisce in Trentino fino al 1929, anno in cui si trasferisce definitivamente a Torino, eccetto una breve permanenza a Pozza di Fassa nel 1942.
Architetto. Tra il 1898 e il 1909 frequenta le scuole popolari a Cavalese, Predazzo e Lana d'Adige nonché i corsi elementari della Scuola d'arti e mestieri, prima a Trento, poi a Bolzano. Dal 1909 al 1912 continua gli studi a Innsbruck, presso la Werkmeisterschule Baugewerbliche Richtung, dove consegue il diploma di Abteilung für Maurer (capomastro). Quindi si stabilisce a Vienna, dal 1912 al 1914, per ultimare la formazione scolastica con la frequenza dei corsi alla Scuola di architettura dell'Accademia di belle arti, sotto la guida dell'architetto Ohmann. Il primo conflitto mondiale interrompe il percorso formativo con la chiamata alle armi di Sottsass. Ohmann tuttavia nel 1918 gli rilascia l'Absolutorium date le capacità dimostrate. Rientra in Trentino nel 1920, in un clima culturale in grande fermento. Qui aderisce al Circolo Artistico Tridentino, il polo culturale di riferimento degli artisti trentini nel dopoguerra, partecipando alle rassegne d'arte promosse dall'associazione: le edizioni della Mostra d'arte della Venezia Tridentina allestite tra il 1922 e il 1928 e la Mostra di architettura moderna tenutasi a Trento nel 1924. Nel 1920 partecipa al concorso promosso dal Consorzio della Provincia e dei Comuni nell'ambito del programma dell'amministrazione civile per la ricostruzione postbellica. In quest'occasione vengono premiati i due progetti di Sottsass contraddistinti dal motto "Fiore di montagna" e "Casa mia, casa mia". Due anni più tardi presenta una serie di bozzetti al concorso per i piccoli monumenti architettonici, indetto nell'ambito delle onoranze ai caduti della prima guerra mondiale, due dei quali vengono in seguito realizzati a Pinzolo e a Calceranica (Tn). In questi anni esordisce professionalmente con numerose realizzazioni per edifici pubblici come il palazzo per un Consorzio del pubblico impiego e quello commissionato dalla Cooperativa "Giovanni Prati" a Trento, entrambi del 1922-23 e l'edificio comunale di Varena (Tn), del 1926, che rappresenta una delle opere più riuscite di Sottsass nel contesto locale di questo periodo. Contraddistingue tali architetture un'aderenza autentica ai criteri di semplicità e funzionalità nel ricordo della tradizione della terra d'origine. Risentono del clima di retorica e monumentalità imposto dal fascismo - ma pur sempre aderenti al rispetto degli elementi stilistici e qualitativi delle scelte iniziali - le opere successive, quelle realizzate durante il soggiorno a Torino, dove si trasferisce a partire dal 1929. Il momento di passaggio dall'attività trentina a quella piemontese è segnato dai progetti per il Municipio di Merano e per lo Stabilimento balneare di Bolzano, eseguiti tra il 1928 e il 1931 e di cui si conserva anche una ricca documentazione fotografica.
Nel capoluogo piemontese Sottsass partecipa attivamente, con G. Pagano, G. Levi-Montalcini, O. Aloisio, U. Cuzzi e G. Gyra alla costituzione del nucleo regionale del MIAR (Movimento italiano per l'architettura razionale) e all'attività del gruppo, in particolare al progetto per la risistemazione di via Roma. Nel giugno del 1931 sottoscrive il manifesto "La via Roma di Torino", con il quale si sancisce la necessità di utilizzare un linguaggio più consono ai tempi, seguendo criteri di modernità sia dal punto di vista sociale che architettonico. Gli anni Trenta sono contraddistinti da un'intensa partecipazione a concorsi nazionali di alto livello e dalla realizzazione di opere fondamentali come il Palazzo della Moda di Torino (1936-38) e la Colonia di Marina di Massa (1938). Nel secondo dopoguerra l'attività professionale è caratterizzata da progetti destinati alla ricostruzione del paese. Questa fase vede il superamento dei criteri monumentalistici che avevano improntato le precedenti realizzazioni, il recupero di riferimenti al contesto originale e una progettazione ispirata ai principi di massima essenzialità. E' figlio di Giovanni Sottsass. Nel 1916 sposa Antonia Peintner madre del loro unico figlio Ettore jr., nato a Innsbruck l'anno successivo.
Nell'ambiente viennese, che si distingue per il fervore di attività e dibattito culturale, intrattiene rapporti significativi - alcuni dei quali porteranno a collaborazioni negli anni a venire - con i conterranei S. Zuech, F. Trentini, L. Bonazza, O. Tomasi, G. Tiella e J. Zotti; con il goriziano G. Gyra e gli istriani G. Pagano e U. Cuzzi. E' legato da un rapporto di amicizia a G. Wenter Marini, figura di spicco nel contesto culturale trentino degli anni Venti e voce critica del Circolo Artistico Tridentino. Condivide con l'ingegner Pier Luigi Nervi la progettazione della sistemazione del complesso della Torino Esposizioni (ex Palazzo della Moda e delle Esposizioni, 1953). Con il figlio Ettore, anch'egli architetto, realizza alcuni progetti a partire dalla seconda metà degli anni Quaranta.
Fonte: Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
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Ettore Sottsass jr.
Ettore Sottsass jr. - (Innsbruck 1917 - Milano 2007) è figlio d’arte e muove i primi passi in campo professionale proprio nello studio paterno. Nel 1947 il giovane Sottsass apre a Milano il suo primo studio di architettura e design, iniziando una collaborazione con Giuseppe Pagano.
Fin dalla età giovanile Sottsass manifesta e coltiva diversi interessi in campo artistico e soprattutto nella pittura, influenzato in maniera decisiva dall’amico-pittore Luigi Spazzapan, aderisce al MAC - Movimento Arte Concreta - nel 1948, partecipando alla prima mostra collettivo di Milano e promuovendo a Roma la mostra dedicata all’Arte astratta in Italia.
Come afferma più volte Sottsass, un’altra persona che ebbe un peso decisivo nella sua formazione fu il padre, con il quale il giovane architetto collabora in più di un’occasione. Da ricordare sono sicuramente i progetti del cosiddetto villaggio operaio a Iglesias e della scuola elementare a Predazzo rispettivamente del 1949 e dei primi anni Cinquanta.
Nel 1957 Sottsass riceve un primo importante incarico, è nominato art director della società Poltronova, ma la grande occasione arriva un anno più tardi. La Olivetti punta tutto su di lui e gli affida il compito di disegnare la linea del primo calcolatore elettronico italiano, datato 1959, e chiamato Mainframe Elea 9003 e che gli valse il suo primo Compasso d’Oro nello stesso anno. A questo successo seguirono ancora la calcolatrice Logos 27, datata 1963, le macchine da scrivere Praxis 48, del 1964, il sistema per ufficio Synthesis, nel 1973, e soprattutto la macchina da scrivere Valentine, del 1969, e che è entrata a far parte della Collezione Permanente del MoMa di New York.
Il trentennio che trascorre in collaborazione con Olivetti rappresentò per Sottsass la possibilità di essere scoperto a livello internazionale e di poter procedere serenamente e con autorevolezza nel suo percorso di sperimentazione.
A metà degli anni Sessanta, anticipando il periodo dei conflitti sociali e delle grandi contestazioni, Ettore Sottsass indica una nuova via per il design - il radical-design - che tende ad affermare i principi di nuova rinnovata estetica del design improntata a valori che richiamano l’attenzione sull’etica, e le condizioni politiche e sociali.
Il Radical-design di Sottsass tende a sganciarsi dalle logiche consumistiche imposte dalla “società della pubblicità” aderendo a un design più rasserenante.
Sono gli anni dei lavori di grande impatto visivo e sperimentale, come i Superbox, armadi con grosse basi rivestiti in laminati, prodotti per Poltronova in serie limitata nel 1966, la vena creativa utopica del genio di Innsbruck tocca il suo apice nel 1972 con la creazione di Micro Environment - casa ambiente futurista e grigia - presentata al MoMa di New York in occasione della mostra “Italy: the new domestic landscape”, in cui afferma “volevo che la casa diventasse un ambiente unico e non diverse stanze come momenti diversi dell’esistenza”.
Nel 1976 dopo una serie di conferenze tenute in diverse Università della Gran Bretagna il Royal College of Art di Londra gli conferisce la Laurea Honoris Causa.
Nel 1979 aderisce al gruppo Alchimia, con il quale partecipa al Design Forum di Linz nello stesso anno presentando alcuni oggetti molto innovativi tra i quali “Seggiolina da Pranzo”, la lampada da terra “Svincolo” e il tavolino “Le strutture tremano”.
Ma l’esperienza creativa più importante della sua vita, Ettore Sottsass la realizza con tutta probabilità nel 1981, quando fonda, insieme a Hans Hollein, Arata Isozaki, Andrea Branzi, Michele De Lucchi, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini, Martine Bedine, Alessandro Mendini, Nathalie du Pasquier, Michael Graves, Shiro Kuramata, Javier Mariscal, George Sowden, Barbara Radice, il gruppo “Memphis”.
Memphis si rivela un autentico laboratorio di idee creative, che realizza opere che tengono conto delle relazioni tra oggetto, ambiente e architettura e nelle quali alla funzionalità si antepone il valore emotivo e simbolico, e che cambia la concezione del design italiano dei mobili aprendo la strada all‘avanguardia del Post-design.
L’essenza di tutti i propositi di Memphis sono realizzati da Sottsass attraverso la “libreria Carlton” caratterizzata da una forma esoterica che ricorda un totem e dalla parte superiore dal chiaro aspetto antropomorfo di un uomo con braccia sollevate e gambe aperte.
Dal 1985 Sottsass riprende con vigore ad occuparsi anche di Architettura, realizzando Casa Wolf in Colorado, progetto realizzato ponendo una grande attenzione all’ambiente, ai materiali e al colore e le finiture applicate; Casa Olabuenaga a Maui nel 1989, in cui si combinano e si incastrano una serie di volumi colorati adagiati su una grande terrazza in legno affacciata sull’oceano; ed altre case in giro per il mondo.
In questa fase, oltre all’architettura, Sottsass si dedica alla collaborazione con diverse Gallerie d’Arte e si allontana dalle logiche produttive dell’industrial-design come dimostrano alcune sue creazioni per la Galleria Blum Helman di New York e per la Galleria Mourmans.
Tuttavia, occorre ancora segnalare la sua firma nell’allestimento degli interni dell’aeroporto di Malpensa 2000, un progetto semplice che intende comunicare al viaggiatore che parte o arriva una Italia non presuntuosa, non aggressiva, non in preda al panico ne in affanno, bensì un’Italia che insegue una cultura dedicata all’uomo“.
Ettore Sottsass è stato unico e ha segnato tante epoche nella sua lunga vita, è stato protagonista del Razionalismo, del MAC, dello Spazialismo fino alla cultura pop e lo ha fatto entrando con la sua creatività nel mondo del design, dell’architettura ma anche in quello della pittura e della grafica.
I premi e riconoscimenti ricevuti dal Sottsass sono innumerevoli, così come le mostre personali, dedicategli dai più importanti Musei internazionali, e gli oggetti entrati a far parte delle Collezioni permanenti dei Musei e Gallerie di tutto il mondo sono la sintesi, non completa, della sua grandezza.
Fonte: A.A.M. Architettura Arte Moderna
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Ettore Jr.
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